La pecora Rosset, razza autoctona valdostana

La pecora di razza autoctona Rosset

Una lana autoctona per conservare la tradizione

Nella vita professionale arriva il momento di prendere delle decisioni, di tracciare una strada da seguire per realizzare i Pecora Rossetpropri sogni. Perché si sa, se si inseguono i sogni e si prendono le decisioni con il cuore, la strada da percorrere sarà più semplice.
Proprio nell’ottica di seguire il nostro amore per la tradizione, per la Valle d’Aosta e per le materie prime di cui conosciamo la provenienza, si inserisce la nostra decisione di portare avanti il progetto di tutela e valorizzazione della lana di pecora di razza autoctona Rosset iniziato nel 2001 quando, per la prima volta abbiamo realizzato complementi d’arredo e capi d’abbigliamento in pura lana valdostana. Da allora non abbiamo più smesso, mettendo sempre più energie in un progetto ambizioso, ma che ci continua a dare grandi soddisfazioni.

Una scelta fatta con il cuore e con la testa

Non si tratta solo di una scelta fatta con il cuore e con l’entusiasmo di poter ridare valore ad una materia prima troppo spesso denigrata; la scelta di utilizzare la lana autoctona nasce soprattutto dalla volontà di valorizzare e promuovere una razza del nostro territorio, dalla possibilità di rinsaldare ancora di più il legame con la tradizione tessile di Valgrisenche, curandone con passione la filiera.

Le caratteristiche della pecora Rosset

La Rosset è una antica razza ovina di montagna, da sempre allevata in Valle d’Aosta. Fa parte delle razze alpine a orecchio semipendente e presenta, per le sue caratteristiche morfologiche, una certa somiglianza con la razza Savoiarda. La piccola consistenza delle greggi e l’utilizzo di arieti Savoiarda, Blanc des Alpes e Biellese hanno contribuito al meticciamento della razza, ma grazie a recenti iniziative di tutela e valorizzazione e all’avvio del Registro Anagrafico, si assiste a una sua graduale ripresa numerica in purezza. Attualmente sono censiti circa 2000 capi.
La Rosset è una pecora di medie dimensioni con peso di 60-70 kg nel maschio e 50-55 kg nella femmina e un’altezza al garrese rispettivamente di 65-75 cm e 60-70 cm. Ha una testa proporzionata a profilo fronto-nasale quasi rettilineo nella femmina e leggermente montonino nel maschio, con la caratteristica presenza di macchie pigmentate dal fulvo rossiccio al nero sul musello, attorno agli occhi e sulle orecchie. Quest’ultime sono strette, di media lunghezza e a volte molto corte, tanto da sembrare mozzate, portate orizzontali e lievemente pendenti.

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La pecora Rosset è generalmente acorne nei due sessi: in caso di presenza di corna, devono essere robuste e avvolte a spirale nel maschio e più piccole e sottili nella femmina. Gli arti sono robusti e adatti ai pascoli di alta quota, sono bianchi e possono presentare le caratteristiche macchie di colore bruno; la testa è completamente bianca o completamente nera nei maschi e nera nella femmina, le orecchie sono pendule e gli arti completamente colorati. Il vello è di colore bianco sporco semiaperto, con bioccoli di media lunghezza, e ricopre tutto il corpo a eccezione della testa, dell’addome e delle estremità degli arti.

La lana è ottenuta in genere da due tosature all’anno, in autunno al ritorno dall’alpeggio e in primavera, con una produzione media per capo che si aggira intorno ai 2 kg.
Dalla tosatura della pecora Rosset si ottengono tre diverse tonalità naturali: écru (derivante dal vello chiaro), marrone (derivante dal vello delle pecore scure) e grigio, che rappresenta la combinazione delle due tonalità precedenti. La lana derivante da questa razza autoctona valdostana è ottima per la produzione di tessuti rustici per l’arredo e per il confezionamento di capi d’abbigliamento per la montagna.

Salute, ambiente e materie prime: perché è importante saper scegliere?

Scegliere la natura per difendere la salute

Di questi tempi, siamo sempre più consapevoli di quanto sia importante acquistare prodotti che non siano dannosi per il nostro corpo e per l’ambiente. Troppe, infatti, sono le cose che mettono a rischio la nostra salute e quella del nostro pianeta: materiali inquinanti, pratiche pericolose e processi di lavorazione non trasparenti sono solo alcuni di essi.

Ma quanto sono importanti per voi la provenienza del cibo che mangiate, la qualità dell’aria che respirate o la qualità delle materie prime che indossate?

Sì, le materie prime, perché anche quello che indossiamo può fare la differenza per la nostra salute e quella del nostro pianeta. Un esempio? Preferire le fibre naturali, con le loro proprietà, alle fibre sintetiche è un ottimo punto di partenza: lana, cotone e seta, sebbene possano essere più costosi rispetto ai tessuti sintetici, permettono alla pelle di respirare e riducono notevolmente il rischio di allergie.

Un altro passo importante per vestirsi bene è prestare attenzione alla provenienza delle materie prime: anche se non è sempre facile risalire al fornitore o al luogo da cui esse derivano, è bene prestare la massima attenzione possibile e fidarsi delle persone e delle aziende di cui conosciamo i volti ed il modo di operare. Un po’ come acquistare la verdura dall’orto vicino a casa o le uova di galline che sappiamo essere state allevate a terra.

Noi di Les Tisserands utilizziamo solo lana di tosa: si tratta di lana vergine, non rigenerata né recuperata da lavorazioni industriali. In particolare, per le nostre sciarpe ed i nostri scialli utilizziamo lana al 50% di alpaca e al 50% di pecora merinos, mentre per i nostri tessuti abbiamo scelto di valorizzare la lana locale, proveniente dalla pecora valdostana Rosset.

Ma questa è un’altra storia, che vi racconteremo in un altro articolo su questo blog…