Alla scoperta di tutti i benefici della lana

Perché dovreste scegliere di vestirvi con un capo in lana?

Vestire bene. Indossare abiti in fibre naturali per sentirsi bene e dare al nostro corpo l’importanza che merita.
Ci sono tanti tipi di fibre naturali, ognuna con caratteristiche proprie che la rendono speciale, ma la nostra preferenza va sicuramente alla lana, formidabile riparo contro i freddi inverni, ma anche fedele compagno di viaggio lungo tutto l’anno, come dimostra il detto “ciò che ripara dal freddo ripara dal caldo“.

Perché la lana è così speciale?

Cerchiamo di riassumere qui le tante caratteristiche che rendono questa fibra naturale così speciale per noi e per chi la utilizza:

  • è traspirante: indossare un capo in lana permette alla aria di circolare, lasciando così respirare il vostro corpo;
  • è igroscopica: grazie alla composizione delle sue fibre, il tessuto in lana assorbe l’umidità presente all’esterno, impedendo che vi “entri nelle ossa”;
  • è un isolante naturale: sempre più spesso, infatti, la lana viene utilizzata nell’edilizia per isolare le abitazioni;
  • è resistente al fuoco: sebbene la lana non trattata non sia del tutto ignifuga essa è naturalmente resistente al fuoco, dimostrandosi quindi una compagna affidabile per realizzare complementi d’arredo per case e strutture alberghiere;
  • rispetto ai tessuti sintetici non produce cariche elettrostatiche;
  • è idrofoba: la lana assorbe l’umidità ma respinge l’acqua, lasciandovi completamente asciutti;
  • è termoregolatrice: un capo in lana vi manterrà freschi d’estate e al caldo in inverno regolando la vostra temperatura corporea;
  • è resiliente: ritorna allo stato originario anche dopo una pressione prolungata;

Un motivo in più per vestirsi in lana

Oltre alle proprietà che abbiamo elencato sopra e che rendono la lana un’alleata affidabile per un’infinità di occasioni, c’è ancora un motivo per preferire un capo in lana alle solite fibre sintetiche: è bella… naturale, no?

Non è più tempo di pensare ai prodotti in lana come qualcosa d’altri tempi, di grossolano, e démodé.
Non ci credete? Curiosate nel nostro sito!
La pecora Rosset, razza autoctona valdostana

La pecora di razza autoctona Rosset

Una lana autoctona per conservare la tradizione

Nella vita professionale arriva il momento di prendere delle decisioni, di tracciare una strada da seguire per realizzare i Pecora Rossetpropri sogni. Perché si sa, se si inseguono i sogni e si prendono le decisioni con il cuore, la strada da percorrere sarà più semplice.
Proprio nell’ottica di seguire il nostro amore per la tradizione, per la Valle d’Aosta e per le materie prime di cui conosciamo la provenienza, si inserisce la nostra decisione di portare avanti il progetto di tutela e valorizzazione della lana di pecora di razza autoctona Rosset iniziato nel 2001 quando, per la prima volta abbiamo realizzato complementi d’arredo e capi d’abbigliamento in pura lana valdostana. Da allora non abbiamo più smesso, mettendo sempre più energie in un progetto ambizioso, ma che ci continua a dare grandi soddisfazioni.

Una scelta fatta con il cuore e con la testa

Non si tratta solo di una scelta fatta con il cuore e con l’entusiasmo di poter ridare valore ad una materia prima troppo spesso denigrata; la scelta di utilizzare la lana autoctona nasce soprattutto dalla volontà di valorizzare e promuovere una razza del nostro territorio, dalla possibilità di rinsaldare ancora di più il legame con la tradizione tessile di Valgrisenche, curandone con passione la filiera.

Le caratteristiche della pecora Rosset

La Rosset è una antica razza ovina di montagna, da sempre allevata in Valle d’Aosta. Fa parte delle razze alpine a orecchio semipendente e presenta, per le sue caratteristiche morfologiche, una certa somiglianza con la razza Savoiarda. La piccola consistenza delle greggi e l’utilizzo di arieti Savoiarda, Blanc des Alpes e Biellese hanno contribuito al meticciamento della razza, ma grazie a recenti iniziative di tutela e valorizzazione e all’avvio del Registro Anagrafico, si assiste a una sua graduale ripresa numerica in purezza. Attualmente sono censiti circa 2000 capi.
La Rosset è una pecora di medie dimensioni con peso di 60-70 kg nel maschio e 50-55 kg nella femmina e un’altezza al garrese rispettivamente di 65-75 cm e 60-70 cm. Ha una testa proporzionata a profilo fronto-nasale quasi rettilineo nella femmina e leggermente montonino nel maschio, con la caratteristica presenza di macchie pigmentate dal fulvo rossiccio al nero sul musello, attorno agli occhi e sulle orecchie. Quest’ultime sono strette, di media lunghezza e a volte molto corte, tanto da sembrare mozzate, portate orizzontali e lievemente pendenti.

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La pecora Rosset è generalmente acorne nei due sessi: in caso di presenza di corna, devono essere robuste e avvolte a spirale nel maschio e più piccole e sottili nella femmina. Gli arti sono robusti e adatti ai pascoli di alta quota, sono bianchi e possono presentare le caratteristiche macchie di colore bruno; la testa è completamente bianca o completamente nera nei maschi e nera nella femmina, le orecchie sono pendule e gli arti completamente colorati. Il vello è di colore bianco sporco semiaperto, con bioccoli di media lunghezza, e ricopre tutto il corpo a eccezione della testa, dell’addome e delle estremità degli arti.

La lana è ottenuta in genere da due tosature all’anno, in autunno al ritorno dall’alpeggio e in primavera, con una produzione media per capo che si aggira intorno ai 2 kg.
Dalla tosatura della pecora Rosset si ottengono tre diverse tonalità naturali: écru (derivante dal vello chiaro), marrone (derivante dal vello delle pecore scure) e grigio, che rappresenta la combinazione delle due tonalità precedenti. La lana derivante da questa razza autoctona valdostana è ottima per la produzione di tessuti rustici per l’arredo e per il confezionamento di capi d’abbigliamento per la montagna.

Come sconfiggere il nemico peggiore della lana?

Una vecchia pubblicità recitava “prevenire è meglio che curare”

Sì, stiamo proprio parlando della Tineola bisseliella o, per dire altrimenti, della tarma della lana; il peggior nemico per i nostri capi in lana.
La tarma non ama molto la luce, ma adora gli ambienti più caldi dei vostri armadi, dove possono trovare degli ottimi posti in cui deporre le uova: i vostri amati capi in lana. Se doveste vedere la farfalla, che si presenta di colore giallo-oro o grigio-giallo ed è simile alla tarma del cibo, potrebbe essere tardi. Ma non preoccupatevi di lei: a nutrirsi della vostra lana non sono le farfalle ma le larve, quindi dobbiamo pensare a come prevenire l’attacco delle tarme.

Come prevenire l’attacco delle tarme

La prima cosa da fare per prevenire l’attacco delle tarme è controllare che tutta la lana che entra in casa non sia infestata. Se, invece, volete riporre un capo nell’armadio, potete lavarlo e metterlo in un sacco (la larva non riuscirebbe a sopravvivere nutrendosi solo di cheratina) e controllare periodicamente la lana, soprattutto in primavera.

Quando metti nell’armadio i tuoi capi in lana, poi, non scordarti l’antitarme. Per proteggere i nostri capi, abbiamo scelto di utilizzare quelli naturali, così come suggeriamo nei CONSIGLI PER IL TRATTAMENTO.

Come reagire ad una infestazione

Proprio così, potrebbe essere troppo tardi: potrebbero esserci già delle uova delle tarme. In questo caso, si possono ancora mettere in atto degli accorgimenti per evitare che le uova si schiudano.
Per prima cosa, potete mettere a bagno il vostro capo per almeno 10 minuti o lavare la lana a 60°C rischiando però l’infeltrimento o, ancora, congelare il vostro capo a -18°C per almeno 48 ore.
Un’alternativa meno drastica è rappresentata da spazzolare la lana: in questo modo le uova vengono facilmente distrutte.

Rimane, infine, l’alternativa più dolorosa per chi, come noi, ama davvero i capi che acquista: se l’infestazione dovesse essere già molto avanzata, gettate via i vostri capi, pulite accuratamente tutta la stanza con aspirapolvere, mocio ed insetticida, senza dimenticare le fessure del pavimento e dei muri.

Salute, ambiente e materie prime: perché è importante saper scegliere?

Scegliere la natura per difendere la salute

Di questi tempi, siamo sempre più consapevoli di quanto sia importante acquistare prodotti che non siano dannosi per il nostro corpo e per l’ambiente. Troppe, infatti, sono le cose che mettono a rischio la nostra salute e quella del nostro pianeta: materiali inquinanti, pratiche pericolose e processi di lavorazione non trasparenti sono solo alcuni di essi.

Ma quanto sono importanti per voi la provenienza del cibo che mangiate, la qualità dell’aria che respirate o la qualità delle materie prime che indossate?

Sì, le materie prime, perché anche quello che indossiamo può fare la differenza per la nostra salute e quella del nostro pianeta. Un esempio? Preferire le fibre naturali, con le loro proprietà, alle fibre sintetiche è un ottimo punto di partenza: lana, cotone e seta, sebbene possano essere più costosi rispetto ai tessuti sintetici, permettono alla pelle di respirare e riducono notevolmente il rischio di allergie.

Un altro passo importante per vestirsi bene è prestare attenzione alla provenienza delle materie prime: anche se non è sempre facile risalire al fornitore o al luogo da cui esse derivano, è bene prestare la massima attenzione possibile e fidarsi delle persone e delle aziende di cui conosciamo i volti ed il modo di operare. Un po’ come acquistare la verdura dall’orto vicino a casa o le uova di galline che sappiamo essere state allevate a terra.

Noi di Les Tisserands utilizziamo solo lana di tosa: si tratta di lana vergine, non rigenerata né recuperata da lavorazioni industriali. In particolare, per le nostre sciarpe ed i nostri scialli utilizziamo lana al 50% di alpaca e al 50% di pecora merinos, mentre per i nostri tessuti abbiamo scelto di valorizzare la lana locale, proveniente dalla pecora valdostana Rosset.

Ma questa è un’altra storia, che vi racconteremo in un altro articolo su questo blog…